seguenti considerazioni.
a) tutte queste vicende si svolgono nel volger breve di 5 giorni .
È
una
ventata che passa sulla provincia; la sola in ben sei mesi di una tranquillità
che, paragonata ed incuneata nelle situazioni delle provincie limitrofe, ha
dell'irreale;
b) sugli elementi che possono aver provocato i fatti si ha per certo che
dalla provincia di Ravenna si aggredisce chi
è
posto di vigilanza al confine
ferrarese, salda barriera ad ogni conato di infiltrazione da parte dell'estre–
mismo antifascista ed antirepubblicano;
c) pur non provata, la partecipazione della banda Corbari può essere
ritenuta provata dalla presenza delle sue automobili e dallo stile bestiale
delle azioni;
d) le località scelte fanno pensare: quanto a Ferrara alla necessità da
parte dei comunisti di stroncare la nuova armonia che stava accostando tutti
i settori del popolo ferrarese, alla opportunità di portare in altro settore
quella disorganizzazione che non era stata conseguita nelle fabbriche,
essendo fallita ogni speranza di sciopero ; quanto al Comune di Argenta, ad
un tentativo di intimidazione mirante a spaventare i militi di servizio e
rendere così meno efficace la vigilanza, per poter passare ad una fase di più
intensa azione; quanto a Le Venezie , o si
è
voluto tentare di sfruttare
l'episodio della cabina per seminare panico in quella zona che
è
partico–
larmente delicata per la sua prossimità con un lembo della provincia di
Rovigo, particolarmente caro quanto meno agli sbandati o attirarvi forze
fasciste o di polizia, per compiere qualche tentativo in grande stile nel
capoluogo od in qualche altra località lontana;
e) quanto alle persone colpite, mentre, si ripete, non può sussistere
dubbio su che cosa rappresentavano i militi e l'agente della polizia repubbli–
cana, si
è
perplessi sugli altri, perché nessuno era uno schedato politico,
nessuno era neppure stato fermato nei mesi precedenti (neanche nella oc–
casione dell'assassinio del Federale Ghisellini), né contro di alcuno di loro
pendeva anche soltanto una accusa comunque di car_attere politico. l tre
operai della S . Padana erano socialisti, ma erano anche informatori (e forse
questo ha segnato la loro condanna); i quattro di Le Venezie non erano
neppure antifascisti , né si può intuire quale movente abbia potuto determi–
nare la loro soppressione, l'Ing. Stefani era soltanto un fervente cattolico; il
T. Col. Gelmetti era un prosciolto.
f)
è
stata vagliata anche la ipotesi che si debba attribuire ogni colpa a
fascisti. L'esame
è
stato severo, ma, con gioia, si ritiene di poter escludere
sia che abbia operato un gruppo organizzato (squadre d'azione) per
es~ere
ogni squadra ormai da tempo inquadrata nella Guardia o nella Polizia
Repubblicana, quindi controllabile (ed il controllo ha dato esito negativo), sia
che abbiano agito dei singoli per l'enorme difficoltà a procurarsi l'arma–
mento, i mezzi di trasporto ed anche perché il fascismo ferrarese non ha
nelle sue file criminali della tempra di chi ha assassinato i cinque di Mesola,
sia che gli uccisi fossero da considerarsi dai fascisti gente da eliminare, per–
ché troppi circolano liberamente pur essendo veramente e di gran lunga e no–
toriamente più colpevoli di quelli; sia perché, specialmente per quanto si rife–
risce all'Ing. Stefani ed al Col. Gelmetti, non avrebbero fascisti locali potuto
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