Scheda: Tema - Tipo: Natura e ambiente

La Biodiversità

Funghi su legno morto nel Bosco di Porporana. Fotografia di Giulia Finotti.

Nel cantiere “Ferrara Città Verde” ricorre spesso il termine “biodiversità”: è la varietà delle forme di vita esistenti, a tutti i livelli di organizzazione, dal patrimonio genetico agli ecosistemi.

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  • biodiversità

Storia del termine “Biodiversità”

La parola biodiversità, pronunciata e scritta con grande frequenza in vari contesti, ha un’origine recente ed un inventore noto.

Il primo ad individuare un termine complessivo per descrivere la ricchezza delle forme di vita animali e vegetali del nostro pianeta fu Edward O. Wilson, un entomologo statunitense specializzato nello studio delle formiche. Wilson ha lavorato in molti settori diversi dell’ecologia. Per esempio, fu lui a sviluppare assieme a Robert MacArthur la teoria delle isole (1967), uno dei più soddisfacenti modelli teorici che l’ecologia conosca, adottato per spiegare i fenomeni di colonizzazione, evoluzione ed estinzione di specie sulle isole. Il modello non si applica solo alle isole formate da terra emersa circondata dal mare, ma a tutte le situazioni di isolamento che si possono verificare anche in terraferma.

Per esempio, i maceri del Ferrarese sono tante piccole “isole d’acqua” circondate da monocolture agrarie e i boschi della Pianura Padana sono altrettante isole nel mare dell’antropizzazione. E’ proprio dalla teoria delle isole che si comprese la necessità di collegare attraverso le reti ecologiche gli ecosistemi terrestri isolati, per evitare che le specie, frammentate in tante popolazioni non connesse fra di loro, arrivino all’estinzione.


Wilson usò la parola “Biodiversity” per la prima volta nel 1988, come titolo di un convegno che si tenne negli Stati Uniti e di cui curò gli atti. Il termine è sintesi e sinonimo delle parole “Biological Diversity”.

 

L’importanza della biodiversità

Quindi, la diversità biologica o biodiversità è la variabilità che esiste fra ecosistemi, specie e materiali genetici presenti sulla Terra. L’importanza della biodiversità risiede soprattutto nel fatto che, senza biodiversità, gli ecosistemi funzionano male: per esempio, c’è bisogno di un grandissimo numero di organismi con specializzazioni differenti, dai batteri ai vermi, ai funghi, agli insetti, per far sì che il legno degli alberi morti possa essere decomposto efficacemente e le sostanze in esso contenute possano tornare a disposizione delle nuove piante che devono crescere. Senza biodiversità le foreste crescono male o non crescono affatto e, se le foreste funzionano male, non può funzionare bene neppure il ciclo dell’acqua, perché sono proprio le piante che svolgono una funzione regolatrice, estraendo l’acqua dal terreno e restituendola all’atmosfera, dove può condensare in nubi.

La diversità biologica gioca un ruolo in tutti i processi vitali della nostra Terra.

Un’importanza ancora maggiore le deriva dalla rapidità dei cambiamenti ambientali che si stanno verificando nella nostra epoca: mantenere un’alta biodiversità cioè un ampio spettro di geni, specie ed ecosistemi significa mantenere un sistema elastico, ricco di possibilità di adattamento alle modifiche planetarie e quindi capace di garantire anche a noi esseri umani un mondo ancora vivibile.

 

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Ente Responsabile

  • Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara