La città di Ferrara, durante la Grande Guerra, si adopera ampiamente per l’assistenza civile. Nella beneficenza verso i figli dei soldati al fronte, la Comunità ebraica è da subito impegnata con grandi energie.

A Ferrara, l’"Asilo infantile israelitico" di via Vignatagliata 79, fondato alla metà dell’Ottocento, accoglie, fin dall’inizio del conflitto, 25 bambini figli di richiamati sotto le armi. L’asilo fornisce loro, tutto a proprie spese, il vitto quotidiano e lezioni adeguate alle loro età. Dei bambini si prendono cura le solerti maestre, la direzione e le ispettrici, tutti della Comunità ebraica. Alla presidenza della direzione si trovano il commendatore Giuseppe Zamorani e il cavalier Clemente Finzi; la direttrice dell’asilo è la maestra Ebe Minerbi; le ispettrici sono presiedute dalla signora Clementina Pesaro Finzi e dalla signora Minerva Finzi, che amministra entrate e uscite dell’Istituto, “tutte persone eminentemente benemerite” (Ferrara per i soldati d'Italia, p. 31).

Il 1° luglio 1915, in un villino liberty in viale Cavour viene aperto un asilo nido per bambini figli di richiamati, il “Nido Cavour”, per iniziativa e a spese delle signore della Comunità: Emilia Ancona, Olga Calabresi, Lidia Contini, Berta Hirsch, Rinda Hirsch ed Emma Minerbi. La splendida villa è concessa a titolo gratuito dai proprietari israeliti: Ettore Calabresi, ingegner Ciro Contini, signori Ettore e Mario Finzi, Giulio Hirsch.