Ciro Contini (Ferrara, 1873 - Los Angeles, 1952)
Villa Melchiori (1904) in viale Cavour al civico 184. Fotografia di Federica Pezzoli, 2015. © MuseoFerrara
Ingegnere e urbanista. Le direttrici principali della sua opera sono la progettazione e realizzazione di singoli edifici in un originale declinazione del Liberty e la redazione di un piano regolatore di ampliamento della città che influenza il successivo sviluppo dell’urbanizzazione ferrarese.
1. Biografia
Ciro Contini nasce a Ferrara il 25 febbraio 1873 in un’antica famiglia ebraica di commercianti e farmacisti. Diplomatosi perito agrimensore nel 1890, si laurea in ingegneria civile a Bologna nel 1895. Già nel 1900 lavora per l’ingegnere capo del Comune di Ferrara e comincia a interessarsi alla dimensione urbanistica. Il 1911 è un anno di svolte: sposa a Torino Regina Malvano, gli viene affidato il restauro del cimitero di via delle Vigne e arrivano gli incarichi ufficiali per la redazione del “Piano regolatore e di ampliamento della città” (1911-1915), che comprende anche un progetto per il cosiddetto Rione Giardino. Nel 1917 Ciro Contini ottiene un incarico presso l’Istituto Cooperativo delle Case degli impiegati dello Stato e si trasferisce con tutta la famiglia a Roma, dove diventa poi consulente per gli investimenti immobiliari del Monte dei Paschi di Siena. Torna a occuparsi della pianificazione urbanistica di Ferrara negli anni 1923-26, in occasione della redazione definitiva del Piano regolatore, del quale pubblica la relazione a proprie spese nel 1937. A causa delle persecuzioni antisemite nel 1941 Contini è costretto a emigrare a Los Angeles negli Stati Uniti, dove muore nel 1952.
2. Un piano regolatore per la Ferrara moderna
Complesso e travagliato è l’iter che porta dalla prima redazione del “Piano regolatore e di ampliamento della città” da parte di Ciro Contini, tra il 1911 e il 1913, alla sua introduzione quale strumento regolatore nello sviluppo urbanistico di Ferrara tra il 1923 e il 1926, nonostante la mancata approvazione ufficiale, per concludere con il tentativo di divulgazione della sua ultima versione avvenuta a spese dello stesso Ciro Contini nel 1937. Oltre ad alcune varianti su obiettivi e interventi, questa sofferta gestazione è caratterizzata dal dibattito e dalle polemiche fra l’Ufficio Tecnico del piano regolatore, presieduto da Ciro Contini, e l’Ufficio dei lavori pubblici, con a capo l’ingegner Cesare Selvelli. L’‘Addizione Contini’, come l’ha definita l’architetto ferrarese Carlo Bassi, coinvolge soprattutto la zona sud-ovest della città del cosiddetto ‘Spagnarone’ e della ‘Spianata’ sorta al posto della demolita Fortezza pontificia, nell’ultimo tratto di viale Cavour. Essa pone le premesse per avviare un processo di trasformazione con una parallela attenzione “ai nessi della memoria urbana in tempi di ‘sventramenti’ e ‘edilizia atterrata’” (Bassi 1986, p. 55). Inoltre esprime una visione molto evoluta dei problemi urbani, dimostrata dal “rispetto per la cinta delle mura” e dal “programmato sviluppo edilizio della città per addizioni interne” (Bassi 1986, p. 55), che andassero a occupare le aree lasciate inedificate da Biagio Rossetti (XVI secolo) e rimaste tali da allora.
3. L’ingegnere del floreale estense
Contini vanta anche un curriculum come autore di edifici privati e a uso industriale che, oltre a rientrare nel suo ampio disegno di urbanizzazione per una Ferrara moderna, diventano esempi paradigmatici della declinazione dell’Art Nouveau nella provincia italiana. Villa Melchiorri, la prima casa costruita a fianco della piazza d’Armi nella parte terminale di viale Cavour – il nuovo asse urbano che deve unire il Castello Estense alla stazione ferroviaria – inaugurata nel luglio 1904, Palazzo e Palazzina Finotti e l’ampliamento della laneria Hirsch, tutti di nuovo in viale Cavour: in ogni progetto Ciro Contini sembra voler declinare modernamente la tradizione locale creando una sorta di floreale estense. “La grammatica compositiva floreal-rinascimentale di Contini connota comunque il Modern Style a Ferrara di un suo accento peculiare (anche se opinabile), spurio ma fascinoso, giungendo ad una eccentrica antinomia fra accenti cosmopoliti e tradizione locale, fra colta esterofilia e compiacimento campanilistico” (Scardino 1987, p. 23).
Bibliografia
- Bassi, Carlo, Peron, Marica - Savioli, Giacomo, Momenti dell’attività dell’ingegnere Ciro Contini a Ferrara fra 1910 e 1913, con una appendice, in Ferrara disegnata. Riflessioni per una mostra, Arstudio C, Portomaggiore (Ferrara) 1986
- Lucio Scardino, Ciro Contini ingegnere e urbanista, Liberty House, Ferrara 1987
- Keoma, Ambrogio, “Vecchie città ed edilizia nuova”, il contributo di Ciro Contini (1873-1952) nel panorama dell’Urbanistica dei primi del Novecento, in Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, a cura di Graziani Secchieri, Laura , Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX), Giuntina, Firenze 2014 Vai al testo digitalizzato
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Ente Responsabile
- Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Autore
- Federica Pezzoli
- Sharon Reichel