Scheda: Oggetto - Tipo: Documento

Amore amaro

Locandina del film

Regia: Florestano Vancini

Interpreti: Lisa Gastoni, Leonard Mann, Rita Livesi, Maurizio Fiori

Soggetto: racconto omonimo di Carlo Bernari

Sceneggiatura: Suso Cecchi D’Amico, Florestano Vancini

Fotografia: Dario Di Palma

Montaggio: Nino Baragli

Musica: Armando Trovajoli

Produzione: Luciano Appignani, Franco Monferini

Durata: 106’


Realizzazione: 1974

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Categorie

  • via | studente | regista | re | porta | cinema | antifascista

Tag

  • Ferrara set ideale

Location

Piazza Ariostea

Via Carmelino

 

Ferrara 1938. Antonio Olivieri è un giovane studente antifascista che si invaghisce di Renata, vedova trentacinquenne con prole a carico e apertamente schierata con il regime. I due si innamorano, ma le differenze sociali e divergenti idee politiche fanno sì che la donna preferisca al giovane un gerarca fascista.

«Dal racconto omonimo di Carlo Bernari, nella raccolta Per cause imprecisate, sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico e dal regista – che trasportano l’azione da Roma a Ferrara e inventandone la cornice d’attualità –, una storia d’amore folle e ideologicamente impossibile che si limita a far proprie le debolezze del testo letterario. Vancini questa volta privilegia il versante sentimentale fino a sfumarlo nell’elegia (enfatizzata dal flashback e dalla fotografia in grigio-azzurro di Dario Di Palma)». (Paolo Mereghetti)

Lisa Gastoni per questa interpretazione si aggiudicò il Nastro d’Argento come Miglior attrice protagonista nel 1975.

 

Collaboratori&cast

Tra i collaboratori non si può non citare Suso Cecchi d’Amico (1914-2010), figura di spicco del cinema italiano.

 

Suso Cecchi D’Amico, nome d'arte di Giovanna Cecchi, sposata con il musicologo Fedele d'Amico, è nata a Roma il 21 luglio 1914. Considerata una delle figure più rappresentative del cinema italiano, la sceneggiatrice è stata capace di passare dai toni comici a quelli drammatici e di farli coesistere nel registro delle sue opere con estrema naturalezza, facendo coesistere nella stessa opera i due generi e riuscendo ad arricchire la scrittura filmica grazie alla sua cultura letteraria e teatrale, ma anche al suo acuto senso di osservazione della realtà. Suso Cecchi D’Amico ha vinto numerosi premi, dal Leone d'oro alla carriera conferitole alla Mostra del cinema di Venezia nel 1994 ai molti Nastri d'argento e David di Donatello, fino al Premio internazionale Nonino "a un maestro del nostro tempo" (2001). A partire dal 1945 inizia a collaborare come traduttrice di alcune regie teatrali di Luchino Visconti, e nello stesso anno viene invitata da Renato Castellani a collaborare, insieme ad Alberto Moravia ed Ennio Flaiano, alla sceneggiatura di Avatar, film mai realizzato, tratto da un racconto di T. Gautier, quindi a Mio figlio professore (1946). Nel 1947 scrive con Piero Tellini il suo primo soggetto, realizzato da Luigi Zampa nello stesso anno, intitolato Vivere in pace. Con il regista la sceneggiatrice collabora anche a L'onorevole Angelina (1947) e Processo alla città (1952). Negli anni Quaranta Suso Cecchi D’Amico aveva già prodotto opere di grande rilievo come Roma città libera ‒ La notte porta consiglio (1946) di Marcello Pagliero; Proibito rubare (1948) di Luigi Comencini; Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica. Nel decennio successivo collabora nuovamente con De Sica in Miracolo a Milano (1951) e con Visconti, con cui crea un ritratto di donna pensato e scritto su misura per Anna Magnani in Bellissima (1951); fatta eccezione per La caduta degli dei (1969) e per Morte a Venezia (1971), tutte le altre opere di Visconti sono state da lei scritte, lavorando in equipe assieme ad altri sceneggiatori, mantenendo un ruolo di responsabilità già a partire dal soggetto. La sceneggiatrice lavora contestualmente con altri autori italiani, quali, Comencini, Monicelli, Antonioni, Rosi, Zurlini, Maselli, Zeffirelli, solo per citarne alcuni.

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Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara

Autore

  • Doris Cardinali
  • Matteo Bianchi