Arredi delle sinagoghe di via Mazzini
In Italia, a metà Ottocento, agli ebrei è vietato segnalare verso l’esterno la presenza di luoghi di culto: la facciata dell’edificio che ospita le sinagoghe in via Mazzini è perciò anonima e solo accedendo al complesso è possibile ammirare la bellezza degli ambienti e dei loro arredi.
1. Oratorio Fanese
Nella piccola aula rettangolare dell’Oratorio Fanese spicca l’aron (armadio contenente la Torah) settecentesco in marmo policromo: al centro del ricco coronamento a volute ed elementi floreali si trova lo stemma con i dieci comandamenti scritti in forma abbreviata. È stato ripristinato dopo i danneggiamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale: le ante di legno color verde con scritte oro sono recenti.
L’aron è affiancato da due colonne di marmo nero, che lo separano da due sedili con intarsi marmorei di diversi colori.
La parete dietro l’aron presenta una decorazione floreale a stucco dorato su sfondo nero, mentre davanti si trova un ner tamid (lume perenne) della metà del XIX secolo di ottone sbalzato dal disegno decorativo in stile eclettico particolarmente elaborato.
2. Sinagoga tedesca
L’aspetto attuale della sinagoga tedesca risale ai lavori di restauro condotti da Ippolito Guidetti nel 1859. Le pareti della sala sono decorate da lesene con capitelli corinzi in stucco che creano riquadri all’interno dei quali compaiono elementi decorativi in stucco bianco raffiguranti gli arredi del Tempio di Gerusalemme.
Di fronte all’ingresso si trova l’aron rinascimentale in legno a quattro ante decorato con fini intagli a girali floreali. Ai lati delle ante superiori si trovano due colonne poggianti su un basamento dotate di capitelli corinzi. Il coronamento è costituito da un timpano semicircolare spezzato anch’esso fittamente decorato. Sul frontone, su quattro medaglioni si legge l’iscrizione in ebraico: “Il Signore è re, per sempre e in eterno” (Esodo 15, 18).
Davanti all’aron scendono dal soffitto due nerot tamid in argento risalenti al XIX secolo dal disegno orientaleggiante ad arabesco, ispirata al gusto moresco.
I lampadari provengono dalla sinagoga di Cento, i banchi in parte da Cento in parte da Lugo.
Bibliografia
- Istituto per i beni culturali della regione Emilia-Romagna, M. Bondoni, Simonetta - Busi, Giulio, Cultura ebraica in Emilia-Romagna, Luisè, Rimini 1987 Vai al testo digitalizzato
- Bonilauri, Franco - Maugeri, Vincenza, Sinagoghe in Italia. Guida ai luoghi di culto e della tradizione ebraica, Mattioli 1885, Fidenza (Parma) 2014
Sitografia
Fototeca
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Ente Responsabile
- Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Autore
- Federica Pezzoli
- Sharon Reichel