Barbacane o Baluardo di San Giorgio
La superstite guardiola cilindrica, unica testimonianza delle decine di garitte costruite nel corso del XVII e XVIII secolo lungo l'intero circuito fortificato della città
E' uno dei baluardi estensi maggiormente interessati e modificati dagli interventi architettonici succedutisi nel corso del tempo, già dal XV secolo.
Qualche notizia storica
Sin dalla fine del '300 si hanno notizie di un particolare dispositivo fortificato che presidiava il ramo del Po di Volano appena biforcatosi nei pressi del borgo di San Giorgio: il Barbacane di San Giorgio, rivolto appunto verso l'abitato contraddistinto dalla presenza dell'omonima chiesa.
Il termine barbacane deriva dal latino medievale barbacanis o dall'arabo volgare bar-al-baqara, letteralmente “recinto del bestiame”, indicante un contrafforte, un rinforzo murato a scopo difensivo.
Tra il 1521 e il 1525 Alfonso I d'Este fece modificare pesantemente la vecchia struttura, trasformata in baluardo munito di cannoniere a protezione sia del nuovo Baluardo della Montagna sia della quattrocentesca Porta di San Giorgio, anch'essa rifatta nel 1521; rifondato ulteriormente nel 1557 su commissione del duca Ercole II (con blocchi di marmo posti di taglio lungo gli spigoli), il baluardo-barbacane fu parzialmente distrutto nel 1893 per dar luogo alla barriera daziaria e nuovamente squarciato tra il 1952 e il 1958 per favorire il traffico veicolare verso la Via Ravenna.
Il manufatto beneficiò di qualche riparazione nel tempo in cui fu Legato di Ferrara il cardinale Giulio Sacchetti (1627-1630), come testimonia il cantonale di marmo inciso (Iulio. Card. Sacchetto Leg.) posto sopra lo spigolo orientale, mentre la soprastante guardiola cilindrica è l'unica testimonianza delle decine di garitte costruite nel corso del XVII e XVIII secolo lungo l'intero circuito fortificato della città.
Attraverso i sondaggi effettuati nel 1993 si sono messe in luce parti significative delle cortine murarie e delle fondazioni dell'antico Barbacane, parzialmente crollato proprio in quell'anno; le fosse di scavo a livello della strada e quelle dei muri perimetrali del manufatto hanno confermato la sua separazione dal Baluardo, mentre a riguardo del ritrovamento della rampa e della piattaforma in mattoni addossata a una cortina muraria diroccata di notevole spessore (posta all'interno del Barbacane), non si sono potuti reperire riferimenti iconografici. La piattaforma è in mattoni ed è posta ad una quota di 5,24 metri, intermedia fra il piano della strada attuale (la cui quota è di 2,70 metri) e la sommità delle Mura poste ad una quota di 8,25 metri: non è quindi risultato comprensibile l'accesso alla sommità delle muraglie (Bernardi-Pastore 2003, p. 143).
Nell'ambito del progetto per il restauro conservativo di tratti delle antiche Mura, nel 2013 è avvenuta la riapertura accanto alla palazzina dei Bagni Ducali di un antico passaggio attraverso il paramento murario che, mediante una rampa pavimentata, consente di collegare il vallo col terrapieno sopramura della residenza ducale fatta costruire da Ercole II d'Este su progetto di Terzo Terzi tra il 1541 e il 1543. Il nuovo passaggio si aggiunge ai vari collegamenti “dentro-fuori” presenti lungo le Mura in prossimità di antiche porte o di sventramenti realizzati nel secolo scorso per i nuovi assi viari, e punta a facilitare la fruizione turistica e ricreativa dello spazio verde delle Mura. Fino al 2013 i turisti e i ferraresi che passeggiando sul sopramura raggiungevano la montagnola, erano costretti a tornare verso la Prospettiva di Corso Giovecca tramite Viale Alfonso I d’Este: con l’apertura del nuovo collegamento, ora si potrà scendere nel vallo e proseguire per il sottomura di Quacchio, oppure raggiungere il percorso turistico dei baluardi sud attraversando Via San Maurelio presso Via Marco Polo.
Bibliografia
- Francesco Scafuri, Le mura di Ferrara. Un itinerario attorno alla città, tra storia ed architettura militare, in Maria Rosaria Di Fabio (a cura di), Le mura di Ferrara. Storia di un restauro, Minerva, Bologna 2003 , p. 52
- Maurizio Bernardi, Michele Pastore, Il restauro delle Mura: gli interventi, in Maria Rosaria Di Fabio (a cura di), Le mura di Ferrara. Storia di un restauro, Minerva, Bologna 2003 , pp. 142-143
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Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara