L’area su cui sorgeva il Teatro degli Obizzi viene liberata dalle rovine solo all’inizio del XIX secolo per consentire il completamento del Ponte di San Paolo. Qui, intorno al 1850, l'ingegner Giulio Tosi Borghi presenta il progetto per la realizzazione di un’Arena, iniziativa che risponde all’esigenza espressa in più occasioni dal Consiglio della Comunità di Ferrara di dotare la città di un’arena o teatro diurno stabile. Nel 1857, sul lato sud di quella che allora è denominata Piazza Nuova, viene inaugurata l’Arena Tosi-Borghi con uno spettacolo della compagnia drammatica Chiari, una scelta che sottolinea in modo immediato la vocazione popolare del nuovo spazio teatrale.

Nel progetto iniziale di Tosi Borghi l’Arena è costituita da un “anfiteatro” scoperto con platea e loggia per il pubblico. Negli anni successivi il teatro viene protetto prima da un velario, poi da un vero tetto, in seguito ampliato con una seconda loggia sorretta da colonne in legno, dopo alcuni anni sostituite da colonne in ghisa. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento l’Arena Tosi-Borghi è il più grande teatro della città: di fronte all’ampio palcoscenico possono trovare posto oltre 1700 spettatori collocati nell’area centrale in parte occupata da undici file di scanni e in parte dalla platea, e nelle tre gallerie che la circondano.