Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Casa di Lippa Ariosti

Portale a tutto sesto e finestre tonde verso prima del tetto

Filippa (Lippa) Ariosti era una nobile antenata dell’Ariosto e abitò in questa distinta dimora di famiglia. Fu amante del marchese Obizzo III d’Este con il quale contrasse matrimonio dopo essere rimasto vedovo della prima moglie, Giacoma de’ Pepoli. Il fabbricato del XIII secolo, poi modificato in epoche diverse, mantiene tuttavia al suo interno le impronte del passato come il mirabile soffitto ligneo del XIV secolo.


VIA DEL CARBONE 19

Costruzione: XIII Sec. (1200-1299)

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  • La città di Ludovico Ariosto

La nobile stirpe di Ludovico Ariosto

Il caseggiato, più volte ristrutturato e modificato nel corso dei secoli, pare sia stato la prima abitazione ferrarese della bella bolognese Filippa o Lippa Ariosti di cui si era innamorato il marchese Obizzo III d’Este, citato da Ludovico Ariosto all’interno del Furioso come uno dei signori artefici della grandezza di Ferrara:

 

Vedi in un bello ed amichevol groppo
Delli prìncipi illustri l’eccellenza
Obizzo, Aldobrandino, Niccolò Zoppo,
Albert d’amor pieno e di clemenza.
(O.F. III, 40)

 

Illustre rappresentante della dinastia estense, Obizzo governò saggiamente come Vicario della Sede Apostolica godendo del sostegno e della stima della popolazione, come si legge nell’elogio funebre dedicatogli alla sua morte nel 1353 da Frate Bartolomeo dell’Ordine dei Predicatori. “Dalla qual morte io vidi tanto dolore e amaro pianto in tutto il popolo di Ferrara quanto se a ciascheduno fosse di presente morto il padre, perché giammai i ferraresi non seppero che cosa fosse pace nè bene se non da dappoiché furono sotto le braccia e il reggimento del suddetto signore” (Pazzi 1929, p. 51). Deceduta la prima moglie, la bolognese Giacoma de Pepoli, Obizzo decise di sposare Lippa Ariosti dopo anni di concubinato, quando la nobildonna si trovava ormai in punto di morte, con lo scopo di legittimare i dieci figli nati dalla loro unione Lippa, alla cui stirpe apparteneva la famiglia del Poeta, morì nel 1347 e, benché Giovan Battista Pigna si dimostri assai dubbioso sulla veridicità di tale discendenza, lo stesso Ariosto non manca di farne ampia menzione nel XIII canto del Furioso:

 

Lungo sarà che d’Alda di Sansogna
Narri, o de la contessa di Celano,
o di Bianca maria di Catalogna,
o de la bella Lippa da Bologna,
e d’altre;che s’io vo’ di mano in mano
venirtene dicendo  le gran lode,
entro in un lato marche non ha prode.
(O.F. XIII, 73)

Struttura

Il fabbricato in via del Carbone presenta elementi di notevole pregio negli interni, in particolare il soffitto ligneo del XIV secolo. “…unicum nel genere. È costituito da grosse travi che sostengono mensole abbinate le quali, a loro volta, servono l’incrocio delle travature del solaio e racchiudono negli spazi, listelli con ornati e borchie che danno vita ai riquadri. Inoltre è impreziosito da una ripetuta decorazione gotica, nella quale fa spicco un motivo a fiori su fondo trilobato” (Ferrari in Raffaele Belvederi, Arturo Malagù, Virgilio Ferrari, Ferrara e L’Ariosto, 1974, p. 62).

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Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara

Autore

  • Stefania De Vincentis