Brigata Ebraica
Componente della brigata ebraica, sul proiettile che porta in ebraico c’è scritto “Un regalo per Hitler”. Fotografo ignoto. Fonte http://popchassid.com. Creative Commons Public Domain Mark 1.0
La Brigata Ebraica è un corpo di giovani volontari ebrei provenienti dalla Palestina, inquadrata nel settembre 1944 nell’esercito del Commonwealth, che partecipa alle ultime fasi della seconda guerra mondiale nell’Italia settentrionale.
Il primo nucleo della Brigata Ebraica si costituisce nel 1919: è il battaglione della Legione ebraica, anche detto First Judeans.
Nel 1940 agli ebrei di Palestina, ancora sotto l’autorità britannica, viene permesso di arruolarsi in compagnie ebraiche inquadrate nei tre battaglioni di fanteria dell’East Kent Regiment, inviati in Egitto e in Cirenaica.
La formazione della vera e propria Brigata Ebraica avviene nel settembre 1944, a seguito di una lunga trattativa fra le autorità ebraiche in Palestina, in particolare Chaim Weizman, e il governo britannico di Winston Churchill, che amministra quei territori sulla base del mandato ricevuto dalla Società delle Nazioni al termine della Grande guerra. È composta da tre battaglioni e circa 5.000 soldati sotto il comando del generale di brigata Ernest Benjamin, con un’insegna autonoma per la battaglia: una stella di David su uno sfondo a strisce bianche e azzurre, sotto cui si trova scritto a caratteri ebraici l’acronimo di “Brigata Ebraica Combattente”, in ebraico Hayl (Hativa Ivrit Lochemet). Viene inquadrata nell’Ottava Armata e destinata al fronte italiano: dopo un periodo di addestramento in Egitto i soldati, provenienti da Israele ma molti ancora con legami famigliari nella Diaspora europea, vengono inviati in Italia dove in marzo giungono in prima linea, a nord di Ravenna, da poco liberata. Qui i caduti sono stati circa 38, cinque di loro sono sepolti nel cimitero militare alleato di Argenta.
La Brigata ha anche un importante ruolo nella ricostruzione materiale e morale delle comunità ebraiche decimate e nell’aiuto ai rifugiati ebrei che tornano dai campi. Queste attività di supporto, che vanno dal fornire indumenti fino all’aiuto per raggiungere la Palestina, continuano anche quando la Brigata Ebraica viene trasferita in Olanda e Belgio nel luglio 1945. Alcuni componenti della Brigata vengono anche destinati alla ricerca di superstiti nei paesi dell’Est: Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria e Romania.
Nell’estate del 1946, a causa delle crescenti tensioni fra la Gran Bretagna e i dirigenti dell’Yshuv (il territorio di insediamento, sotto l’autorità britannica, concesso agli ebrei che volevano emigrare in Palestina alla fine della Prima Guerra Mondiale), gli inglesi decidono di smantellare la Brigata Ebraica. Molti dei suoi componenti tornano in Palestina e, anche grazie all’esperienza nel conflitto europeo, diventano poi i componenti e gli ufficiali dell’esercito dello Stato di Israele.
Bibliografia
- Bonilari, Franco - Maugeri, Vincenza (a cura di), La Brigata Ebraica in Romagna, 1944-1946. Attraverso il Mediterraneo e l'Italia per la libertà, De Luca, Roma 2005
- Jewish Brigade Group in Encyclopaedia Judaica, XI, Thomson Gale, Detroit 2007, pp. 271-272
- Associazione Amici della Brigata Ebraica (a cura di), La brigata ebraica a Mezzano, s.e., s.l. 2008
- Fornaciari, Primo, I ragazzi venuti dalla terra di Israele : luoghi e storie della Brigata ebraica in Romagna, Longo, Ravenna 2012
- Cristini, Luca S. - Rocca, Samuel, La brigata ebraica e le unità ebraiche nell’esercito britannico durante la 2a guerra mondiale, Soldiershop Publishing, Brescia 2012
Fototeca
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Ente Responsabile
- Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Autore
- Federica Pezzoli
- Sharon Reichel