Casa editrice Taddei
Una delle più importanti librerie e case editrici ferraresi del Novecento, attiva tra il 1840 e il 1924. sotto i portici di San Marco, attuale Piazza Savonarola (ex Piazza della Pace, 31).
La storia
La Casa editrice Taddei avvia la propria attività nel 1840 quando Domenico Taddei, dopo aver rilevato nel 1838 l'antica tipografia Pomatelli, inizia a stampare e a pubblicare con il proprio nome. L'edizione critica delle Vite de’ pittori e scultori ferraresi (1844-46) scritte da Girolamo Baruffaldi (1675 –1755) nel secolo precedente resta, insieme alla pubblicazione quasi completa dei saggi storici di Luigi Napoleone Cittadella (1806 –), una delle opere di maggior importanza di questa prima direzione. Nel 1883, alla morte di Domenico gli succede il figlio Antonio che alla fine del secolo cede l'attività ad Antonio Soati. Ma è con la gestione di Alberto Neppi (1890-1965), che la casa editrice Taddei vivrà, tra il 1914 e il 1924, il momento culminante della propria vicenda editoriale. Nel 1914, Graziadio Neppi, ingegnere e libero docente universitario di Ferrara, aveva acquistato la casa editrice per permettere al figlio Alberto di svolgere l'attività di editore. Insieme al fratello Giulio (1878-1961), Alberto trasforma la casa editrice in una fucina di nuovi talenti. Per circa un decennio, la Taddei rappresenta uno degli episodi più rilevanti della vita culturale della città. Corrado Govoni (1884 - 1965), Filippo de Pisis (1896 –1956), Diego Valeri (1887-1976), Giuseppe Ravegnani (1895 –1964) pubblicano le loro poesie grazie a questo editore illuminato, mentre tra gli stranieri spiccano i nomi di Guy de Maupassant (1850 –1893) e Oscar Wilde (1854 –1900).
Per Giorgio de Chirico (1888-1978) e Alberto Savinio (1891-1952) la Taddei era un punto di riferimento in città, poiché oltre alle raccolte di prosa e poesia, nell’annessa libreria si poteva trovare un’ampia scelta di riviste d’avanguardia, letterarie, artistiche e musicali provenienti da tutta Italia.
Per i tipi di Taddei, inoltre, de Pisis pubblica il testo della sua famosa conferenza tenuta a Viareggio il 29 agosto 1918, con il titolo di Pittura moderna (1919), nel quale storicizza per la prima volta nel contesto della storia dell’arte italiana il periodo ferrarese di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà. Sempre per i tipi Taddei, nella raccolta intitolata Prose (1920) De Pisis dedica uno scritto “A Carlo Carrà”: la bellissima prosa, datata Cesenatico, 8 luglio 1917 racconta del periodo trascorso dai due artisti presso Villa del Seminario ed è ricco di suggestioni ispirate presumibilmente al dipinto di de Chirico Il sogno di Tobia (1917, collezione privata) e a La camera incantata (1917, Milano, Accademia di Brera) di Carrà.
Testimonianze
“Mandi la sua rivista alla libreria Taddei e Soatti - Ferrara; ne ho già parlato al direttore perché l'esponga in vetrina”.Lettera di Giorgio de Chirico a Enrico Prampolini, Ferrara, il 23 marzo 1918“Fai spedire qualche copia alla libreria Taddei e Soatti quì a Ferrara; è una libreria ove le opere dei moderni vengono molto osservate e anche vendute; pensa che tutti i numeri della «Raccolta» sono già stati comperati ed ora ne manderanno degli altri da Bologna”.
Lettera di Giorgio de Chirico ad Ardengo Soffici, Ferrara, 27 marzo 1918 (Firenze, Archivio di Stato).
“Dal libraio Taddei manda una dozzina di copie e il sommario, io farò esporre tutto in vetrina, bene in vista”.
Lettera di Giorgio de Chirico a Mario Broglio, Ferrara, giovedì il 16 maggio 1918.
Bibliografia
Sitografia
Fototeca
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Ente Responsabile
- Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
- Fondazione Ferrara Arte
Autore
- Giuseppe Di Natale