Benvenuto Tisi da Garofalo

Pittore tardo-rinascimentale della Scuola ferrarese, Benvenuto Tisi operò alla corte estense. Fu soprannominato Garofalo dal paese che vide i natali della sua famiglia, soprannome da lui stesso restituito anche attraverso il disegno di un piccolo garofano con cui talvolta firmava le proprie opere.
Annoverandolo nel suo Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri, Vasari ricorda la vocazione, precoce e irrefutabile, di Benvenuto Tisi per la pittura, di fronte alla quale il padre, dopo un’iniziale opposizione, dovette cedere. Giovanissimo lo mandò a bottega da Domenico Panetti, per quanto nelle sue prime opere si riconosca l’ascendenza di Boccaccino, con cui lavorò a Cremona dal 1498 al 1499. Viaggiò poi per l’Italia, arricchendo la propria tecnica grazie agli stimoli di maestri e modelli, come Girolamo da Carpi, Lorenzo Costa, Giorgione, Tiziano, Raffaello, di cui si possono rintracciare le influenze nelle sue opere. Infine si stabilì definitivamente a Ferrara, dove lavorò per il duca e per alcune famiglie nobili.
La vasta produzione, per lo più costituita da soggetti religiosi, induce a ritenere che avesse un cospicuo numero di allievi.
Quando la morte sopraggiunse era ormai completamente cieco. Le celebrazioni, a Santa Maria in Vado, durarono tre giorni. Le sue spoglie sono sepolte presso la Certosa di Ferrara.
Testimonianze
«Cominciandomi dunque dai Ferraresi, nacque Benvenuto Garofalo in Ferrara l'anno 1481 di Piero Tisi, i cui maggiori erano stati per origine padoani; nacque, dico, di maniera inclinato alla pittura, che ancor piccolo fanciulletto, mentre andava alla scuola di leggere, non faceva altro che disegnare; dal quale esercizio, ancorché cercasse il padre, che avea la pittura per una baia, di distorlo, non fu mai possibile.
[…] Fu Benvenuto persona molto da bene, burlevole, dolce nella conversazione, e paziente e quieto in tutte le sue avversità; si dilettò in giovanezza della scherma e di sonare il liuto, e fu nell'amicizie ufficiosissimo e amorevole oltre misura. Fu amico di Giorgione da Caciosissimo e amorevole oltre misura. Fu amico di Giorgione da Castelfranco pittore, di Tiziano da Cadore di Giulio Romano, et in generale affezionatissimo a tutti gl'uomini dell'arte; et io ne posso far fede, il quale, due volte ch'io fui al suo tempo a Ferrara, ricevei da lui infinite amorevolezze e cortesie. Fu sepolto onorevolmente nella chiesa di Santa Maria del Vado, e da molti virtuosi con versi e nelle prose, quanto la sua virtù meritava, onorato.» (G. Vasari, Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri, vol. 5).
Bibliografia
- Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori 1550
- Anna Maria Fioravanti Baraldi, Il Garofalo. Benvenuto Tisi pittore (1476-1559). Catalogo generale, Luisè Editore, Rimini 1998
- Tatiana Kustodieva, Mauro Lucco (a cura di), Garofalo. Pittore della Ferrara Estense, (catalogo dell'esposizione tenutasi presso il Castello Estense di Ferrara, 5 aprile-6 luglio 2008), Skira, Milano 2008
Sitografia
- http://www.treccani.it/enciclopedia/benvenuto-tisi-detto-il-garofalo/
- http://www.archeoferrara.beniculturali.it/benvenuto-tisi_pag_pg50_ita.aspx
- http://www.censusferrarese.it/galleria/index.php?lang=eng&autore=Garofalo
- http://www.ferraraterraeacqua.it/it/scopri-il-territorio/personaggi-storia-tradizioni/personaggi-illustri/garofalo-benvenuto-tisi
Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara
Autore
- Barbara Pizzo