Villa Amalia
Progetto dall’ingegnere Ciro Contini, in collaborazione con l’artista e ceramista Galileo Chini. Fu realizzata a inizio ‘900, ad uso abitativo, secondo forme e decorazioni eclettiche tipiche dell’età umbertina.
Storia dell'edificio
L’edificio “Villa Amalia” fu progettato e costruito dall’ingegnere Ciro Contini per Paolo Santini, committente del progetto. Deve la sua denominazione a un omaggio verso una ricca latifondista di Bondeno, Amalia Torri, moglie dello stesso committente, il quale dirigeva con i fratelli una grande fabbrica metallurgica.
La villa sorgeva in un’area ortiva, come testimonia il Catasto Urbano di fine Ottocento, presente all’epoca presso il termine estremo di Viale Cavour.
Contini realizzò un’ulteriore villa, “Villino Santini”, per il fratello di Paolo Santini, Silvio, ubicata in Viale Cavour 144. Allo stato attuale, è possibile ammirarne solo la cancellata in ferro battuto, che con la sua decorazione riprende il motivo floreale esterno di Villa Amalia.
L’edificio è oggi parte dell’itinerario turistico Ferrara città del Novecento.
Struttura dell'edificio
Il fabbricato è costituito da un piano sotterraneo ad uso cantina, da un piano terra rialzato e un piano primo ad uso abitazione padronale. Il secondo piano, sede delle stanze di servizio, è limitato a una sola porzione di fabbricato. Dal secondo piano si accede alla terrazza, che si stende sul rimanente edificio.
Per accedere al piano terra rialzato, vi è una scaletta “a invito” composta da sei gradini. All’interno era presente una sinuosa scala in ferro battuto del De Paoli che conduceva alle camere da letto. Tale scala è stata demolita e quindi non più presente all’interno della struttura. Sempre all’interno, Galileo Chini acquistò per conto del committente un soffitto rinascimentale, proveniente da un palazzo in via Lollio, arricchito da una fascia decorativa e l’architetto Contini adattò la pianta del salotto al soffitto, per collocarvelo, dove tuttora fa bella mostra di sé. Chini disegnò anche le porte lignee a punta di diamante e le maniglie di un particolare gusto “jugendstil”, oggi non più presenti.
Attualmente, la villa è suddivisa in due appartamenti.
Decorazioni rappresentative degli esterni
La villa ha subito un recente restauro incentrato sui prospetti della struttura. Gli esterni si presentano con un carattere raffinatamente decorativo: pensilina in ferro battuto e vetro, cancellata con motivi naturalistici, cementi che contraddistinguono le lesene delle finestre e le stilizzate piastrelle ceramiche (opera diretta da Galileo Chini). Circa trent’anni fa è stata costruita una palazzina, su progetto del geometra Giancarlo Morelli.
Come per Villa Melchiori, la particolarità dell’impianto ornamentale dell’edificio, consiste nella realizzazione di fogge fitomorfiche con motivi ricorrenti, ma realizzate con materiali diversi (es. ferro e stucco). Villa Amalia spicca per il numero di rose e di foglie che ingentiliscono la cancellata del De Paoli e le varie balaustre in ferro, così come le maioliche fiorentine e le borchie in stucco che ornano le colonne d’ingresso, la scalinata d’accesso, le finestre a bifora e a trifora della facciata. Quest’ultima, particolarmente movimentata grazie a rientranze e a giustapposizioni volumetriche, è caratterizzata anche da diverse soluzioni estetiche come il leggero bugnato orizzontale del corpo d’ingresso, il semplice intonaco del piano terra, il laterizio del primo piano, i marcapiani, le cornici, gli stucchi e gli ornati.
Evento storico: l'inaugurazione
Il 23 Agosto 1905, la «Gazzetta Ferrarese» pubblicò l’articolo Un nuovo villino in viale Cavour dove rese noto che «senza suon di trombe e quasi nascostamente, furono tolte da poco le impalcature che celavano agli occhi profani il nuovo bel villino in viale Cavour, per conto del sig. Paolo Santini sopra progetto e direzione del giovane ingegnere concittadino Ciro Contini».
Il giornale ricorda poi i collaboratori ferraresi di Contini: il capomastro Giuseppe Bertocchi, Augusto De Paoli per le lavorazioni in ferro, Carlo Gioccoli per le colorazioni e infine per la ferramenta Luigi Roncarà.
L'edificio negli itinerari turistici
Villa Amalia è parte dell’itinerario Ferrara città del Novecento.
Testimonianze
«Gli episodi più godibili rimangono quindi […] quelli di carattere decorativo: la pensilina in ferro battuto e vetro (soluzione già presente nel “caffè Eden”), la cancellata dai motivi vegetali interrotta da pilastri on capitelli quadrati, in cui De Paoli sembra imitare il grande Mazzucotelli, il balconcino in ferro che recinge la terrazza, i cementi che contraddistinguono le lesene alle finestre, le stilizzate - e assai belle - ceramiche floreali, la scaletta “a invito” a sei gradini”.»
(L. Scardino, Ciro Contini. Ingegnere e urbanista, Liberty House, Ferrara 1987, p. 88s.)
Note
Scheda a cura di Martina Baraldi, Denys Bernatskyy, Andrea Maggiore, Giacomo Rossatti, 5A a.s. 2018/19, Istituto G.B. Aleotti
Bibliografia
Sitografia
- http://www.itinerarioliberty.it/villaamaliaaferrara.htm
- http://www.arteliberty.it/ferrara.html
- http://www.cronacacomune.it/notizie/3668/percorso-storico-in-viale-cavour-un-viaggio-nella-ferrara-moderna.html
- http://www.italialiberty.it/ferraravilleliberty/
- http://lanuovaferrara.gelocal.it/tempo-libero/2015/05/24/news/viale-cavour-la-culla-del-liberty-1.11490009
- http://www.ottocentoferrarese.it/component/k2/item/72-ferrara
Temi correlati
Luoghi correlati
Itinerari correlati
Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara