Palazzo Chiari
Il palazzo Chiari nacque dal desiderio del ragionier Mauro Chiari, ambizioso imprenditore, che richiese di collegarsi alla nuova via porticata nata dall’intervento di urbanizzazione di Carlo Savonuzzi, erigendovi un palazzo di tre piani ad uso di abitazioni e uffici e come sede un’autostazione per una linea di corriere da lui gestita.
Lo stile dell'edificio
L’edificio è in uno stile a metà strada fra lo storicismo neomedievale e il razionalismo novecentista, con 19 arcate per lato che ricordano il preesistente chiostro di San Domenico. Al piano primo e ultimo le finestre sono ornate da cornici in pietra con bugne a forma di diamante. Mentre il corpo di fabbrica verso viale Cavour, più alto di un piano, è caratterizzato al piano primo su via Fausto Beretta da rivestimento in pietra, sei bifore e un ampio terrazzo mentre, su viale Cavour, da porte-finestre ad archetto, due finestre quadrangolari sempre con cornice in pietra e una lunga balconata. Molto più semplice è il secondo piano.
Su viale Cavour, al civico 45, un ampio portale di ingresso è sovrastato da un rosone incorniciato da pietra bianca.
La storia dell'edificio
L’area sulla quale insiste l’edificio era un complesso religioso, fondato nel XIII secolo dai padri domenicani e ampliato nei secoli successivi. Venne trasformato in caserma nel 1798 e i suoi locali funsero in gran parte da alloggi per i soldati. Agli inizi del XIX secolo il convento era ancora costituito da due chiostri: il primo ancora esistente ma deteriorato dai segni del tempo; il secondo venne distrutto dai lavori di demolizione eseguiti nella seconda metà dell’Ottocento. In seguito alla realizzazione di tali interventi rimasero soltanto due corpi di fabbrica oggi destinati a ospitare la ex Biblioteca Calcagnini, famosa per aver accolto nella storia importanti studiosi, e l’U.S.L. Nel 1927 l’architetto Angiolo Mazzoni restaurò la parte sovrastante lo spiazzo creato dai lavori avvenuti e decise di progettare il Palazzo delle Poste e Telegrafi. Importante è ricordare che il lato su viale Cavour venne sconvolto durante il dopoguerra: crearono il cinematografo “Astra” i cui ambienti, successivamente, vennero utilizzati per accogliere la “Cassa di Risparmio di Ferrara”. Fino al 2005 parte di tali spazi vennero utilizzati come palestra, in seguito, trasformati in uffici pubblici comunali, i quali vennero inaugurati il 21 marzo 2009.
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Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara