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Orlando furioso Editio princeps

Frontespizio dell'editio princeps del capolavoro di Ludovico Ariosto

Orlando furioso, Ferrara, Giovanni Mazzocchi, 22 IV 1516, 262, [2] c. : ill.; 4°. Editio princeps del capolavoro di Ludovico Ariosto.


VIA DELLE SCIENZE 17

Realizzazione: 1516

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  • via | tipografo | bottega

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  • La città di Ludovico Ariosto

La marca tipografica

Il poema, in quaranta canti, reca, a c. 2r, il privilegio di papa Leone X datato Roma, 27 marzo 1516, sottoscritto dal segretario dei Brevi Iacopo Sadoleto; a seguire la menzione di altri privilegi. A c. 2v, xilografia raffigurante api che sciamano da un ceppo posto sul fuoco; in cornice, ricorrono, otto volte, martello e scure legati da una serpe e il motto dell’autore «Pro bono malum». L’Ariosto, che dedicò l’opera al cardinale Ippolito I d’Este (c. 3r), fece stampare la prima edizione del suo poema da Giovanni Mazzocchi da Bondeno, libraio e tipografo attivo a Ferrara, fra il 1509 e il 1517, dove aveva la propria bottega in via dei Sabbioni nella contrada di san Romano, e a Mirandola fra il 1519 e il 1520. La marca tipografica del Mazzocchi è costituita da una corona con in basso le iniziali I M in cornice.
Del celebre poema, il 13 febbraio 1521 fu editata a Ferrara, dal milanese Giovanni Battista della Pigna, la seconda edizione, con varianti, sempre in quaranta canti; la terza, definitiva, in quarantasei canti, di cui la Biblioteca Ariostea possiede due copie, fu stampata a Ferrara da Francesco Rossi il 1° ottobre 1532 con privilegio di papa Clemente VII del 31 gennaio 1532.

La rarità della fattura

Per interessamento del conte Leopoldo Cicognara (1767-1834), l’esemplare della princeps fu acquisito dalla Biblioteca Pubblica ferrarese nel dicembre 1802. Oggetto di transazione, la preziosa cinquecentina fu data dalla Biblioteca di Brera (ora Biblioteca Nazionale Braidense) in cambio di un prezioso codice di sant’Ambrogio e di un incunabolo di Omero. Rimandi bibliografici, per comprendere l’iter dell’esemplare, e precisazioni furono scritte, in due momenti diversi, nel contropiatto anteriore dell’edizione da Giuseppe Agnelli, all’epoca direttore della Biblioteca Pubblica non ancora Ariostea: «Vedi Gazzetta Ferrarese a. XLIX n. 99 - 28 Aprile 1896. G. Agnelli biblo 30 IV ‘96». Dello stesso: «Da una indicazione che trovo nel Cod. 560 (1) della Cl. I a la c. 4v, autografo di Giuseppe Faustini, rilevo che in cambio del presente esemplare vennero dati: - Uffici di S. Ambrogio. Ms. membr. in fol. sec. XV ornato di iniziali a oro. - Omero. Iliade e Odissea (graece) vol. 2 in fol. stampati in Firenze dal Nerli nel 1488. Aveva dunque ragione Don G. Antonelli quando nella sommaria indicazione asseriva che furono dati in cambio libri rarissimi. Nel Catalogo Incunabuli del Librajo Molini la detta opera, mancante dei Prolegomeni e delle due prime carte, era segnata L. 600 di moneta toscana. G. Agnelli biblo 12 XII ‘900». Nel manoscritto Classe I 560, conservato presso l’Ariostea, Faustini evidenzia la rarità dell’edizione, di cui dice di conoscere tre esemplari, da lui stesso esaminati, dei quali quello ferrarese «è il solo ben conservato e perfetto». Negli Annali, Agnelli e Ravegnani individuano con certezza otto esemplari superstiti dell’edito princeps; attualmente, se ne contano, in tutto il mondo, dodici, di cui quattro in Italia.

Il presente esemplare, che ha una legatura in pergamena del secolo XVIII con fregi a decorazione impressa in oro, è stato restaurato nel novembre 2008.

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Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara

Autore

  • Mirna Bonazza