Palazzo della Ragione
Originaria sede del tribunale di Ferrara, il Palazzo della Ragione, come il complesso della Piazza Ducale, ha fatto parte degli edifici coinvolti nella scena teatrale ferrarese a cui l’Ariosto ha avuto modo di assistere e a cui ha preso parte con le sue commedie.
L'antico tribunale
Negli anni giovanili di Ariosto, il Palazzo della Ragione, costruito tra il 1325 e il 1326, era l’antico tribunale di Ferrara dove si emettevano le sentenze e si svolgevano le esecuzioni. Il complesso del palazzo comprendeva la torre dei Ribelli, del 1274, e il palazzo dei Notai. I documenti riportano come i giustiziati coinvolti in congiure e complotti venissero impiccati alle finestre del Palazzo. Raccapricciante è a tal proposito la severa punizione dei partecipanti alla congiura ordita da Ferrante e Giulio II d’Este, episodio su cui l’Ariosto si era espresso ampiamente sia nella sua Egloga che nei versi del Furioso. I due estensi, fratelli del Duca Alfonso, furono rinchiusi nelle celle del Castello mentre tutti i coinvolti ritenuti colpevoli furono decapitati e le loro teste infilzate su lance poste in cima al palazzo della Ragione. Di questa funzione si trovava raffigurazione in una miniatura del codice dei condannati a morte conservata presso l’arciconfraternita della Morte.
La scena teatrale ai tempi di Ariosto
Fu questo un luogo destinato anche ad accogliere feste e intrattenimenti che erano frequenti efastosi alla corte estense. Già Ercole I d’Este si occupò di far decorare la facciata del Palazzo in occasione delle proprie nozze con Eleonora d’Aragona nel 1473. Come riporta il Frizzi, “Si affrettava intanto il Duca ad aggiunger fabbriche ed abbellimenti alla città pel vicino arrivo della propria sposa reale. Aggiunse al palazzo antico Estense varj loggiati e poggiuoli di marmo verso la torre del Rigobello, fece dipingere le faccie esterne di quel vasto edifizio, e del palazzo della Ragione, colla scuola de’ Callegari, cioè di S. Crispino” (Frizzi 1791, pp. 88-89). Forse fu proprio per le molte cruente vicende a cui questo luogo era connesso che il Palazzo nel corso degli anni fu funestato da frequenti incendi e distruzioni, tra cui il più noto è devastante fu quello del 1512. Durante le seconde nozze, nel 1502, del figlio Alfonso I con Lucrezia Borgia, all’interno del salone del palazzo della Ragione si misero in scena rappresentazioni di commedie del teatro classico e si svolse addirittura una giostra, “Nella gran sala del Palazzo della Ragione si recitarono diverse commedie di Plauto, con inframmessi canti, e balli alla moresca, quelli verisimilmente che noi appelliamo grotteschi, si dispensarono poesie, si dedicò una medaglia, e si fecero giostre e duelli.” (Frizzi 1791, p. 192). Di quegli anni sono le rappresentazioni sceniche all’interno della Sala del Ragione interna all’omonimo palazzo e di cui si trovano testimonianze nelle lettere della duchessa Isabella d’Este. Negli allestimenti la cava era disposta verso la piazza mentre il duca e gli ospiti d’onore avevano posto vicino all’orchestra. La Sala, infine, era collegata alla Loggia di piazza da un cavalcavia teso a partire dalla Torre del Rigobello.
La struttura del Palazzo
Questo palazzo, ha subito lungo i secoli gravi danneggiamenti soprattutto a causa di incendi. La prima costruzione del Palazzo della Ragione è del 1326 quando su decisione del podestà di Ferrara, Galeotto dei Maggi, vennero riuniti tutti gli uffici della giustizia. L’edificio presentava un’architettura gotica, ma dopo l’incendio del 1512 fu ricostruito e integrato con i locali delle carceri. Gli alloggi della parte inferiore furono affittati ad esercizi commerciali, botteghe e magazzini, che però indebolirono la struttura portante dell’complesso. Una serie di novi incendi lungo i secoli continuarono interessare l’edificio.
Nell’Ottocento, questo venne nuovamente ricostruito e i lavori affidati all’architetto comunale Giovanni Tosi che scelse come collaboratori Giuseppe Sivieri per la struttura e Francesco Vidoni per le decorazioni. Fu conservato l’aspetto originario senza alterare la pianta, suddividendo il palazzo in tre parti: il piano terra era riservato ad ospitare le attività di botteghe, e presentava con finestre a lunetta come e fonti di luce; al centro un’arcata nell’arcata lasciava lo spazio all’entrata principale da cui per un’ampia scala si accedeva al loggiato abbellito da vari rosoni, lavori architettonici in marmo e in mattoni zigrinati e sculture realizzate da Vidoni. Su quello c’erano i locali per le Assise, i Tribunali e le Preture. Questi nuovi interventi non furono però sufficienti a garantire la sicurezza del Palazzo e delle istituzioni che ospitava, per le quali fu definitivamente decisa una nuova sede e nel 1984 in via Borgo Leoni e il Palazzo della Ragione venne ricostruito per adattarlo a una diversa destinazione d’uso.
Bibliografia
- Girolamo Baruffaldi, La Vita di Lodovico Ariosto, Bianchi e Negri, Ferrara 1807
- Gianna Pazzi, Ferrara antica e Ferrara d'oggi (1000-1927), Lunghini & Bianchini, Firenze 1929
- Renzo Renzi (a cura di), Ferrara, il Po, la Cattedrale, la Corte dalle origini al 1598, edizioni Alfa, Bologna 1969
- Antonio Frizzi, Memorie per la storia di Ferrara, Francesco Pomatelli, Ferrara 1971
- Giuseppe Coluccia, L’Esperienza teatrale di Ludovico Ariosto, Manni, Lecce 2001
- Carlo Bassi, Nuova Guida di Ferrara, 2G, Ferrara 2012
Sitografia
Temi correlati
Luoghi correlati
Soggetti correlati
Eventi correlati
Itinerari correlati
Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara
Autore
- Stefania De Vincentis