Ugo Teglio (Modena, 1906 - Ferrara, 1943)
Avvocato. Antifascista e socialista. Arrestato a Ferrara il 7 ottobre 1943, è uno degli undici cittadini ferraresi uccisi dai fascisti la notte del 15 novembre 1943.
Ugo è figlio del preside del Liceo Classico Ariosto, Emilio Teglio, cacciato nel 1938 dalla scuola dopo la promulgazione delle leggi razziali. All’inizio della sua vita professionale lavora nello studio dell’onorevole Mario Cavallari, noto esponente socialista. Aderisce al Partito Socialista e ha contatti con importanti esponenti dell’antifascismo come Bruno Buozzi (1881-1944) e Giuseppe Romita (1887-1958) e con il movimento Giustizia e Libertà. Oltre a distribuire stampa clandestina, come legale assiste i detenuti politici. Per queste attività viene condannato al confino nel 1940. Il 1° settembre 1943 si reca a Roma per fare il punto della situazione ferrarese con Ivanoe Bonomi che gli consiglia di nascondersi essendo doppiamente in pericolo: come antifascista e come ebreo. Tornato a Ferrara, entra a far parte del primo Comitato di Liberazione della città, ma viene catturato con il dottor Pasquale Colagrande (1911-1943) e l’avvocato Giulio Piazzi il 7 ottobre 1943 e portato nelle carceri di via Piangipane. Qui viene prelevato all’alba del 15 novembre e fucilato presso il muretto del Castello Estense.
Bibliografia
- Formiggini, Gina, Stella d’Italia Stella di David. Gli ebrei dal Risorgimento alla Resistenza, Mursia, Milano 1970
- Longhi, Giuseppe (a cura di), Un’alba di sangue e di vendetta. Il 15 novembre 1943 a Ferrara, Seledizioni, Bologna 1975
- Gandini, Giorgio, La notte del terrore. L'eccidio del Castello estense cinquant'anni dopo, Book, Castel Maggiore 1994
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Ente Responsabile
- Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Autore
- Federica Pezzoli