La città ebraica
Pianta ed alzato della città di Ferrara, prima pubblicata da Andrea Bolzoni,... nel M D CC XLVII, ed ora ridotta secondo il suo stato nel presente anno M D CCLXXXII da Giambattista Galli,... Particolare. Paris, Bibliothèque Nationale de France, Département Cartes et plans, GE C-1802. Gallica.fr
I luoghi della cultura ebraica caratterizzano gli spazi di Ferrara a partire dall'area dell'antico ghetto, dove dal 1627 furono rinchiusi gli ebrei. Questa si trovava tra via Sabbioni (ora via Mazzini), via San Romano e via Gattamarcia (ora via Vittoria). L'area mantiene la maggior parte degli edifici originari, mentre dei portoni del ghetto non restano che poche tracce. Nella zona si trovava la Sinagoga Spagnola, luogo di culto degli ebrei provenienti dalla penisola iberica, giunti a Ferrara in seguito all'invito del duca Ercole I d’Este.
In via Mazzini 95 ha sede la Comunità Ebraica. Sulla facciata si trovano due lapidi a ricordo degli ebrei ferraresi deportati nei campi di concentramento. L'edificio ospita tre sinagoghe: la Scola Tedesca, la Scola Fanese e la Scola Italiana. Il complesso è chiuso per restauri dal 2012.
A Ferrara si conservano due cimiteri ebraici. Il più piccolo fu destinato alle prime 21 famiglie spagnole arrivate nel 1492. Il secondo si trova in via delle Vigne ed è uno dei più antichi cimiteri ebraici italiani tuttora in uso. Vi si accede attraverso un portale in stile liberty realizzato nel 1912.
L'itinerario si conclude davanti alla colonna che sostiene la statua di Borso d’Este. Essa nasconde un “segreto”: una parte della colonna è realizzata con le pietre tombali del cimitero di via delle Vigne, abbattute per volere dell’Inquisizione nel XVIII secolo. Una vicenda che Ferrara ha deciso di non dimenticare ponendo una targa la volontà della città di ricostruire i rapporti con la cultura ebraica ferrarese.
Bibliografia
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Ente Responsabile
- Istituto di Storia contemporanea di Ferrara
Autore
- Sharon Reichel
- Paola Boccalatte