Prospettiva di Corso Giovecca
Prospettiva di Corso Giovecca, prima del sisma. Foto di Francesco Scafuri. Foto da Cronaca Comune, https://www.cronacacomune.it/notizie/24973/prospettiva-corso-giovecca-recupero.html
Arco monumentale posto al limitare di Corso Giovecca e Piazza Medaglie d’Oro, realizzato da Francesco Mazzarelli tra il 1703 e il 1704 e successivamente modificato fino ad assumere l’attuale configurazione, in particolare dovuta all’ampliamento del Corso e alla soluzione urbanistica di Piazza Medaglie d’Oro della fine degli anni Trenta del XX secolo.
Denominazione e cenni storici
Progettato dall’architetto Francesco Mazzarelli, l’arco monumentale sito al termine di Corso Giovecca, a delimitare la soglia su Piazza Medaglie d’Oro, viene eretto tra il 22 ottobre 1703 e il 27 giugno 1704, per decisione e grazie al sostegno. Originariamente era costituito da tre archi e arricchito da stemmi in marmo. Il progetto originario, comprendente lo stemma pontificio, legatizio e del Giudice dei Savi Carlo Fiaschi, fu modificato in corso d’opera dal progettista, anche in considerazione delle indicazioni del Giudice dei Savi, che richiese di aggiungere agli stemmi anche quelli del nove Savi del Maestrato: questo secondo disegno prevedeva targhe commemorative ottogonali collocate al di sopra degli archi laterali, secondo alcuni studiosi abbattuti a fine Settecento con l’occupazione francese, una diversa collocazione delle statue dei santi Giorgio e Maurelio, che di fatto non furono mai installate, e i pinnacoli ornamentali per una maggiore verticalizzazione. Una volta ultimata, è lo stesso Mazzarelli a descrivere la Prospettiva come un arco trionfale d’ordine toscano diviso in tre archi.
Alle modifiche più lievi apportate nel corso del XIX secolo, si aggiungono quelle più sostanziali di inizio del Novecento: è allora che avviene il cambiamento più sensibile, capace di modificare l’aspetto originario pur riaffermando la Prospettiva di Corso Giovecca come uno dei principali monumenti di Ferrara. Con l’allargamento del corso e l’ideazione e l’attuazione della soluzione urbanistica dell’attuale Piazza Medaglie d’Oro, che ha impegnato il Comune alla fine degli anni Trenta del XX secolo, il portale viene ampliato aggiungendo i due fornici laterali, destinati al passaggio pedonale, sovrastati dai relativi pinnacoli.
Similmente alla Prospettiva della Ghiara, realizzato nel 1776 al limitare di via XX settembre dall’architetto Gaetano Genta, la Prospettiva di Corso Giovecca assolve in primo luogo a un ruolo scenografico, configurandosi nella direzione interno-esterno come «punto di fuga conclusivo della strada, che diventava porta d’accesso ad una città diversa, cioè ai luoghi delle Delizie, ai lussureggianti giardini» (C. Bassi, Nuova guida di Ferrara. Vita e spazio nell’architettura di una città emblematica, Italo Bovolenta editore, Ferrara 1981p. 246), viceversa, dall’esterno all’interno, consentiva l’ingresso al di al cuore della città attraverso uno dei suoi principali assi viari. A tale compito in passato si è aggiunto anche quello di controllo di cose e persone in entrata e in uscita.
Il sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012 ha reso necessaria la rimozione temporanea dei pinnacoli sommitali, ripristinati e nuovamente fissati con apposite piastre antisismiche a dicembre 2015.
Nella letteratura
La porta monumentale di Corso Giovecca compare in uno dei componimenti poetici di Giorgio Bassani, capace di restituire l’intera prospettiva del corso, come già nell’incipit del racconto Una passeggiata prima di cena, con la porta che sembra ingigantirsi procedendo e provenendo dal Castello. Si tratta di Rolls Royce, una delle liriche bassaniane più alte ed efficaci nel raccontare il sentimento dell’esule. Diversamente dal brano narrativo, tuttavia, la dimensione restituita in versi è ben più intima e rimanda esplicitamente all’esperienza autobiografica dell’autore, restituita da Bassani attraverso una sovrapposizione del dato visivo reale alla trasfigurazione immaginifica di stampo memoriale e dal forte sapore nostalgico, che rende il passato presente e vivo.
La Prospettiva di Corso Giovecca, inoltre, nel romanzo bassaniano L’airone, costituisce la soglia tra Ferrara e la dimensione famigliare e più esteriore del protagonista, Edgardo Limentani, e la sua dimensione più intima e profonda, inconscia, corrispondente all’altrove brumoso e umido del codigorese e dintorni (G. Bassani, L’airone, in Opere, Il romanzo di Ferrara, p. 726 e 840).
Testimonianze
Rolls Royce
Subito dopo aver chiuso gli occhi per sempre
eccomi ancora una volta chissà come a riattraversare Ferrara in macchina
– una grossa berlina metallizzata di marca
straniera dai grandi
cupi cristalli forse una
Rolls –
A scendere ancora una volta dal castello Estense giù per il corso
Giovecca verso il roseo
ghirigoro terminale della Prospettiva che intanto piano
piano si faceva grande entro il concavo
rettangolo del parabrise
Lo chauffeur d’alta e dura collottola seduto a dritta davanti
certo lo sapeva molto bene da che parte dirigersi né io d’altronde
mi sognavo minimamente
di rammentarglielo
ansioso com’ero di riconoscere sulla sinistra la chiesa
di San Carlo più in là a destra
quella dei Teatini
a lei contro già fermi così di buon’ora in crocchio sul marciapiede
dinanzi alla pasticceria
Folchini
gli amici di mio padre quando lui era giovane
i più con larghe lobbie beige in capo alcuni con tanto di mazza
dal pomo d’argento in pugno
ansioso anzi smanioso com’ero insomma di ripercorrere l’intera Main
Street della mia città in un giorno qualsiasi di maggio-giugno
attorno alla metà degli anni Venti un quarto d’ora avanti
le nove di mattina
Quasi sospinta dal suo stesso soffio lussuoso infine la Rolls svoltava
laggiù per via Madama e di lì a poco in via
Cisterna del Follo
e a questo punto ero io non più che decenne
le guance di fuoco per il timore d’arrivar tardi a scuola
a uscire in quel preciso istante coi libri sottobraccio
dal portone numero
uno
ero io che pur continuando a correre mi giravo indietro
verso la mamma spenzolata dalla finestra di sopra a raccomandarmi
qualcosa
ero io proprio io che un attimo prima di sparire
alla vista di lei ragazza dietro l’angolo
levavo il braccio sinistro in un gesto
d’insofferenza e insieme
d’addio
Avrei voluto gridare alt al rigido
chauffeur e scendere ma la Rolls
sobbalzando mollemente già lungheggiava
il Montagnone anzi ormai fuori
porta già volava per strade ampie deserte
prive affatto di tetti ai lati e affatto
sconosciute
(G. Bassani, Rolls Royce, in Opere, In rima e senza, Mondadori 2001, p. 1430s.)
Bibliografia
- Carlo Bassi, Nuova guida di Ferrara. Vita e spazio nell’architettura di una città emblematica, Italo Bovolenta editore, Ferrara 1981
- Giorgio Bassani, Opere, In rima e senza, Mondadori 2001 , p. 1430s.
- Giorgio Bassani, Lida Mantovani in Opere, Il romanzo di Ferrara, Mondadori 2001
- Melchiorri, Gerolamo, Bassi, Carlo, Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara. Ampliamenti all'opera di Gerolamo Melchiorri, 2G, Ferrara 2009
- Antonio Zanoletti, Origine e vicende della Prospettiva di Corso Giovecca in Atti e memorie, 2, Vol. 2, 1944
Sitografia
Fototeca
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Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara
Autore
- Barbara Pizzo