Orti Botanici
Pianta dell'Orto botanico di Palazzo Paradiso voluto dal cardinale Gianmaria Riminaldi. Tabula Topographica Horti Botanici Ferrariensis, Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, N.A.C. 1.
L'Orto Botanico di Ferrara è un'istituzione scientifica che risale al 1771: la sua storia è legata a quella dell'Università di Ferrara.
La storia
L’Università di Ferrara è stata fondata nel 1391 da Alberto V d’Este e deve la sua notorietà alla famiglia Estense che tra il XV e il XVI secolo ha creato un centro culturale e intellettuale, tipico delle città rinascimentali. Grazie al clima instaurato dalla Corte, Ferrara si ritrovò ad accogliere letterati, artisti e scienziati da tutta l’Italia. Di conseguenza in quel periodo nacquero gli studi verso le scienze mediche presso la Facoltà di Medicina, denominata artistarum.
Lo spirito del Rinascimento comportò il recupero dell’antico, soprattutto la riscoperta dei testi greci e latini, che venivano tradotti e revisionati da conoscitori ed intellettuali. Nicolò de Lonigo detto il Leoniceno (1428-1524), cultore di botanica oltre che medico ferrarese, si rifà alle opere di Plinio, mentre il medico Giovanni Mainardi (1462-1534) si dedicò allo studio dei vegetali e nelle sue opere riportò riflessioni che verranno approfondite da Antonio Musa Brasavola (1500-1555). Quest’ultimo è stato sia medico di Papi, Re e Duchi d’Este che figura importante per l’Università in quanto si concentrò sullo studio delle piante, descrivendo oltre 2000 specie presenti nel territorio ferrarese.
Le fonti storiche documentano la storia dell’Università di Ferrara ma notizie frammentate testimoniano l’esistenza dell’Orto Botanico o giardino dei Semplici prima del 1771, anno in cui la riforma dello Studio concesse nuovi insegnamenti e l’affidamento giuridico dalla municipalità al Collegio dei Riformatori.
La prima ubicazione dell’Orto Botanico
Secondo alcune testimonianze si può affermare la presenza dell’Orto Botanico nei giardini di Palazzo Paradiso, sede dell’Università, prima del 1771, in quanto lo studio dei “Semplici” venne portato avanti anche durante la dominazione dei Papi a Ferrara. Nel Seicento l’ateneo ferrarese accolse medici illustri come Franco Maria Nigrisoli (1648-1727) autore di una Farmacopea Ferrarese (1) e di un’opera sulla China, una pianta proveniente dal Sud America. Inoltre grazie alla Carta della Città di Ferrara di Andrea Bolzoni (1689-1760) risalente al 1747, si nota sia la progettazione degli spazi nel contesto urbano che la presenza di un giardino con aiuole, annesso al Palazzo Paradiso. Queste fonti confermano la continua attività dell’Università e la presenza fisica di un Orto, utile agli insegnamenti e ricerche.
Nel 1742 la Costituzione promulgata da Benedetto XIV istituì la carica del Custode, Prefetto dell’Orto dei Semplici, ed introdusse l’insegnamento di Pharmaciae,(2) migliorando la didattica; tuttavia altre riforme dei Papi Clemente XIV nel 1771 e di Pio VI nel 1778, avevano come obiettivo il potenziamento dell’Orto Botanico e degli studi. Grazie a queste innovazioni nel 1792 il Custode e Prefetto dell’Orto, Francesco Maria Giacomini, classificò 2800 piante e 561 d’suo medicinale in un catalogo.
L’Orto dopo la sua istituzione
Nel corso dell’Ottocento, finita la dominazione napoleonica, venne nominato Antonio Campana (1751-1832) come Prefetto dell’Orto, il quale tenne la Cattedra di Botanica fino alla sua morte e diede uno straordinario contributo alla ricerca e allo studio della flora ferrarese. Tra il 1812 e il 1815 pubblicò un catalogo delle 4200 specie di piante presenti nell’Orto mentre nel 1823 pubblicò una Farmacopea Ferrarese. (1) I suoi successori, come i fratelli Jacchelli svolsero un buon incarico tanto da incrementare gli studi.
Nel 1878 fu il professore Carlo Massalongo a insegnare all’Università di Ferrara e gli si riconosce il tentativo di impedire il trasferimento dell’Orto in un terreno attiguo al Palazzo Schifanoia in Via Scandiana. Pochi anni dopo, nel 1925, rivenne traferito l’Orto nella prima sede dove resterà fino al 1963. I successori alla Cattedra di Botanica furono Augusto Béguinot (1875-1940), Emilio Cavazzani (1865-1922), Eugenio Baroni e Roberto Savelli (1895-1968).
Nel 1932 si susseguirono alcuni cambiamenti come l’inserimento dell’insegnamento della Biologia vegetale, affidato a Carlo Cappelletti poi a Felice Gioielli; ma solo nel 1942 ha inizio un nuovo periodo con la statalizzazione dell’Università. Di conseguenza nel 1963, sotto la direzione di Gioielli, l’Istituto e l’Orto Botanico vennero trasferiti nel restaurato Palazzo Turchi di Bagno.
Note
- Farmacopea: Elenco ufficiale dei medicamenti più accreditati, con indicazione delle caratteristiche, saggi di purezza, posologia, eventuali limitazioni di vendita e, talora, tecniche di preparazione. (Treccani). La Farmacopea Ferrarese si dedica agli speziali ferraresi.
- Lo studio di Pharmaciae viene aggiunto all’insegnamento ordinario dei Simplicium medicamentorum, ovvero dei Semplici.
Bibliografia
- Gioielli Felice, L’Orto botanico di Ferrara in Agricoltura n 4 (1963), Istituto di Tecnica e Propaganda Agraria, Roma 1963
- Loriga Carmela, Verso un museo delle scienze: orto botanico, musei e collezioni storico-scientifiche dell’Università di Ferrara, Annali dell’Università di Ferrara Volume Speciale 2001
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Ente Responsabile
- Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara