Colonna commemorativa Savonuzzi Torboli
Al limitare dell’area del Montagnone, in corrispondenza del Baluardo di San Tommaso, nella zona verde di fronte all’incrocio tra viale Alfonso d’Este e via Scandiana, si segnala la presenza di una colonna commemorativa. In marmo, originariamente sormontata da una croce di metallo, è posta in corrispondenza del luogo in cui furono fucilati l’ingegnere capo del Comune di Ferrara Girolamo Savonuzzi e il funzionario responsabile dell’ufficio ragioneria Arturo Torboli, entrambi antifascisti, nell’eccidio della notte del 15 novembre 1943, tragicamente famosa anche per le restituzioni di Bassani, nel racconto Una notte del ’43, e di Florestano Vancini, nel film La lunga notte del ’43.
La rappresaglia è nota anche come strage di Ferrara o eccidio del Castello Estense, poiché quella stessa notte otto furono le vittime freddate nei pressi del muretto del fossato che affaccia sull’allora via Roma, oggi Corso Martiri della Libertà a memoria di quanto accaduto (Emilio Arlotti, Pasquale Colagrande, Mario Hanau, Vittore Hanau, Giulio Piazzi, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi e Mario Zanatta), alle quali si aggiungono appunto le due del Baluardo di San Tommaso, e una ulteriore (Cinzio Belletti) in quanto testimone in via Boldini, contro il muro dell’auditorium del Conservatorio di musica.
Testimonianze
“Vorrei ricordarli io
I fatti di quella notte,
davanti a questa croce
piantata da Claudio, suo figlio,
per il fucilato Girolamo Savonuzzi.
Vorrei ricordarli io
Perché c’ero.
Sono tenere le notti a Ferrara
Come è tenera l’erba
Di questo declivio
Che ha accolto, come un privilegio,
quel misero corpo.
Altro è stato il crudo letto di morte
Dei fucilati
Sotto il castello longobardo.
Sono tenere le notti a Ferrara?
Nasce quella notte,
incipit tragico che arriva fino a noi,
la rinnovata infamia
della guerra fratricida.
Il martirio di Abele,
continua nei millenni
a gridare vendetta.
Non divellere mai questa croce
gioventù che non puoi ricordare!
Essa è radicata nella terra.
Ed è tutto quello che ti resta
per non dimenticare quell’inizio
e la sua data atroce:
notte del quindici novembre
millenovecentoquarantatre.”
[C. Bassi, Una croce in viale Alfonso d’Este (nel ricordo di Claudio Savonuzzi)]
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Autore
- Barbara Pizzo