Questo cantiere è dedicato ai luoghi custodi di biodiversità nella città di Ferrara e nei suoi dintorni, perché Ferrara è sì al centro di un territorio fortemente antropizzato, caratterizzato da insediamenti urbani e campi intensivamente coltivati, ma è anche la porta del Delta del Po con i suoi eccezionali ambienti naturali: a Ferrara esiste una naturalità spesso non eclatante, che si può definire “sottintesa”.

Il cantiere è pensato per tutti coloro che volessero costruire un percorso di visita ai luoghi verdi della città e dei suoi dintorni in un’ottica di turismo lento: perciò non mette in mappa tutti i luoghi esistenti ma soltanto alcuni, scelti perché facilmente raggiungibili, a piedi oppure con la rete ciclabile della città, e che si trovano su suolo pubblico. Così, degli oltre 400 maceri censiti sul territorio comunale di Ferrara, ne vengono segnalati a titolo di esempio soltanto 4, tre in proprietà pubblica e vicini al centro storico e uno in proprietà privata che fa da riferimento per gli altri habitat che lo circondano; delle diverse siepi esistenti, viene tratta in modo più ampio soltanto quella che si trova nel parco urbano Bassani.

Il cantiere considera in dettaglio anche i due grandi ecosistemi che attraversano il territorio comunale, ovvero il fiume Po e il Po di Primaro, tanto importanti da essere riconosciuti come parte di una rete ecologica europea chiamata “Natura 2000”. D’altro canto, entrambi sono facilmente raggiungibili.

Il cantiere è suddiviso in Museo di Storia Naturale, Reti Ecologiche, Parchi Urbani, Aree di Riequilibrio Ecologico, Grandi Alberi. E’ collegato ai temi “Biodiversità”, “Il territorio di Ferrara” e “I maceri e la canapa”, ed ai personaggi storici Mario Francesco Canella, William Macalister, Antonio Musa Brasavola e Antonio Campana.