La Campagna entro le Mura
La Campagna entro le Mura è un’area di circa 4 ettari che si trova a nord-est della città, all’incrocio di Via delle Erbe e Via delle Vigne.
La Campagna entro le Mura
Osservando una piantina della città, si nota un’ampia macchia verde situata a nord-est, nella zona rinascimentale, che è caratterizzata dalla “campagna entro le mura”, un’area che si estende con campi, orti e giardini per circa 4 ettari. Questo spazio si trova fra il Cimitero Ebraico e la Certosa, è proprietà del Comune di Ferrara e viene gestito da associazioni ed aziende agricole in convenzione. Oltre ad adottare tecniche di coltivazione che riducono al minimo l’impatto ambientale preservando la biodiversità, i soggetti gestori organizzano campi estivi per bambini e ragazzi ed altre attività ricreative ed educative.
L’area è servita da piste ciclabili collegate a quelle delle Mura.
Considerando la campagna entro le Mura assieme ad altri spazi verdi limitrofi, pubblici o privati, in quel quadrante cittadino delimitato da Corso Ercole I d’Este, Corso Porta Mare e dalla cinta muraria si trovano circa 55 ettari di terreni poco urbanizzati e ricchi di prati ed alberi.
La nascita dell'area
Ferrara nel corso della storia si è evoluta secondo le esigenze cittadine e della Famiglia Estense, tramite processi di pianificazione urbana, chiamati Addizioni. La più famosa e significativa di queste è l’ Addizione Erculea, un intervento cominciato alla fine del XV secolo e voluto da Ercole I d’Este per ampliare il perimetro cittadino, in quanto la città era ormai satura, ed allo stesso tempo fortificare la difesa. Biagio Rossetti, l’architetto dell’Addizione Erculea, sviluppò un piano urbanistico di nuova concezione da adattare alla città medievale; il risultato fu un’opera innovativa che comprese interventi di bonifica, irrigazione e assetti urbanistici. I lavori iniziarono nel 1492 e terminarono nel 1510. Il disegno di Biagio Rossetti ha permesso di inserire una campagna urbanizzata all’interno delle mura e lo sviluppo di giardini e orti, come testimoniato da Orazio della Renna nella Relazione dello Stato di Ferrara del 1589. Lo scopo era quello di garantire alla città l’autosufficienza alimentare in caso di assedio.
Quest’area è stata preservata per oltre 500 anni e nel 1987 il Comune di Ferrara è intervenuto con l’acquisto del terreno, per evitare la sua edificazione; l’obiettivo era ed è quello di mantenere l’area verde libera da costruzioni e consentire l’accesso al pubblico.
Bibliografia
Fototeca
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Ente Responsabile
- Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara