Porta Romana o di San Giorgio
Prima della costruzione di Porta Paola (1612), la Porta di San Giorgio (poi Porta Romana) fu il principale ingresso meridionale della città, favorito dalla vicinanza del corso del Po e del ponte che la collegava con la chiesa suburbana di San Giorgio.
Cenni storici
L'attuale rudere è quanto rimane del complesso architettonico che fino alla fine del XVI secolo presidiava il principale ingresso meridionale della città, situato dinanzi alla chiesa di San Giorgio (prima cattedrale di Ferrara), oltre il Po di Volano, raggiungibile tramite un ponte: originariamente in legno e prospetticamente centrato con la Porta, il collegamento venne ricostruito in mattoni nel 1682 e ricomposto in ferro tra il 1891 e 1894, ma più spostato verso est. Semidistrutto dai bombardamenti del 1944, venne riedificato nel 1950 in cemento armato, ponendo ai vertici le scampate statue raffiguranti i santi comprotettori della città: Giorgio, Maurelio, Rocco e Filippo Neri, realizzate nel 1786 dallo scultore veronese Gaetano Cignaroli e restaurate nel 1994 a cura dei Musei Civici d'Arte Antica del Comune di Ferrara e della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Ravenna.
Per quasi due secoli, da questo varco fecero il loro ingresso in città sovrani, pontefici, principi, prelati e altri illustri personaggi. A difesa della quattrocentesca Porta di San Giorgio (denominata Porta Romana a partire dal 1798), i duchi Ercole II e Alfonso II d'Este fecero costruire tra il 1557 e il 1563 un nuovo baluardo, parzialmente distrutto nel 1893 per dar luogo alla barriera daziaria e nuovamente squarciato tra il 1952 e 1958 al fine di collocarvi un distributore di carburante, funzionale al traffico veicolare verso il sobborgo sempre più popolato.
La Porta venne trasformata in Prospettiva monumentale agli inizi degli anni '80 del XVII secolo e ulteriormente abbellita nel 1857 per rendere oltremodo suggestiva la centralità assiale col ponte in occasione dell'ingresso in città di papa Pio IX; tuttavia, le modifiche e gli sventramenti di fine '800 causarono il decentramento funzionale del manufatto, con conseguente decadimento architettonico e al posto dell'antico ponte si tracciò l'attuale Via Daniello Bartoli.
Bibliografia
- Paolo Ravenna, Le mura di Ferrara. Immagini e storia, Panini, Modena 1985 , pp. 86-91
- Francesco Scafuri, Le mura di Ferrara. Un itinerario attorno alla città, tra storia ed architettura militare, in Maria Rosaria Di Fabio (a cura di), Le mura di Ferrara. Storia di un restauro, Minerva, Bologna 2003 , p. 52
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Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara