Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Caffè Folchini

Caffè Europa. Fotografia di Cinzia Salmi. © Assessorato alla Cultura, Comune di Ferrara

E’ uno dei caffè storici di Ferrara, documentato sin dal 1846 e situato su Corso della Giovecca, una delle arterie principali della città. Attualmente si chiama Caffè Europa.



CORSO DELLA GIOVECCA 51 A

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  • Ferrara Metafisica

Già menzionato nel 1846 con il nome di Caffè dell’Apollo, gestito da Orsola Diletti, il locale cambiò nome più volte. Lo si trova citato come Caffè Europa, Caffè Folchini, Caffè Azzolini e in seguito nuovamente come Caffè Europa, nome che conserva a tutt’oggi. Situato al civico 51 di Corso della Giovecca, una delle arterie principali della città, il locale che si componeva di due sale - la prima dedicata alla pasticceria e la seconda era un'elegante saletta  tappezzata di specchi, fu frequentato da alcuni celebri personaggi del Novecento, tra cui Gabriele D’Annunzio (1863-1938). I camerieri indossavano il frak e si accedeva al locale solo se ben conosciuti. Da numerose lettere e carteggi, si evince che era un luogo di ritrovo anche per Giorgio de Chirico (1888-1978) e Filippo de Pisis (1896-1956), che si davano appuntamento nei locali dell’Europa (in quegli anni Caffè Folchini) per discutere di arte o semplicemente per oziare.


 

 

Testimonianze

“Ho lasciato or ora Giorgio, che sta ora in una camera in via Porta Mare, poco lontano dal Deposito, in casa di un certo Neri, maestro di musica e padre di un direttore coccolato dai ferraresi come un piccolo genio semifallito. […] Siamo stati anche a bere un caffè da Folchini e poi l'ò condotto al deposito”.

Lettera di Filippo de Pisis ad Alberto Savinio, 9 novembre 1917.

 

“Caro Filippone, faccio una scappata fino in casa tua; […] io farò di tutto per essere libero alle 10 e per quell’ora ti do appuntamento al Folchini, così andremo al deposito dove devo pigliare la mia roba e poi se ti senti il coraggio mi accompagnerai fino alla stazione della città del Worbas. Ti abbraccio hermafroditicamente tuo Giorgione”.

Lettera di Giorgio de Chirico a Filippo de Pisis, Ferrara, domenica 21 aprile 1918.

 

“Porto il biglietto a De Chirico, faccio un giro. Preparo la tavola. Vado in giardino (leone Checco). Leggo "il diavolo zoppo", Eco della Stampa. Merenda con De Chirico (insalatone e the), Folchini, Lazzarini, Nani (la Bonetti). Pranzo, sempre noioso, litigo con Leone. (...).

Filippo de Pisis, Diario, Ferrara, domenica il 16 giugno 1918, in Sandro Zanotto, Filippo De Pisis ogni giorno, Neri Pozza, Vicenza 1996, p.107.

 

“Caro de Risis [sic], per celebrare degnamente la vigilia della tua dipartita, domani, mercoledì alle ore sette e mezza del mattino, mi troverò al Folchini dove tu mi offrirai un bellissimo caffèlatte con relative ossa di morto - indi la sera alle ore sei mi recherò lavato, rasato e pettinato, nella tua casa ove, nelle camere bianche, mi offrirai uno splendido the con relativo pane e burro, finalmente alle otto ci recheremo al Piccolo Milano a consumare una cena rabelaisiana. Ti abbraccio pederasticamente, tuo […] de Chirico”.

Lettera di Giorgio de Chirico a Filippo de Pisis, Ferrara, martedì il 30 luglio 1918.


 

 

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Ente Responsabile

  • Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
  • Fondazione Ferrara Arte

Autore

  • Giuseppe Di Natale