Torrione del Barco
Il più grande e meglio conservato tra quelli costruiti lungo il perimetro murario rossettiano, il Torrione del Barco è un autentico dispositivo di architettura militare.
Storia e caratteristiche
Con i suoi ventuno metri di diametro esterno è il torrione circolare più grande tra quelli costruiti dall'ingegnere Biagio Rossetti (1444-1516) e dall'architetto capomastro Bartolomeo Tristano lungo il perimetro fortificato dell'Addizione Erculea, precisamente sul vertice nordoccidentale: di fatto, è il nodo di collegamento del tratto di mura più antico a nord con quello di ponente, rinnovato nei secoli successivi con cortine a scarpa.
Edificato a partire dal 1493, il manufatto presenta una struttura molto interessante per la storia dell'architettura militare estense, e non solo. La grande volta a botte della casamatta, probabilmente derivata dalle invenzioni dell'ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini, suddivide la piattaforma dall'ambiente inferiore dove venivano calate le bocche da fuoco tramite un paranco. Il voltone era fiancheggiato da un breve rivellino con scala protetta per accedere alla linea dei tiratori in casamatta e uscire in campo aperto. Altre botole per l'osservazione e il tiro sono tuttora visibili. Le bombardiere a doppia tromba nei settori laterali della piattaforma (attrezzata a sua volta con un parapetto, ora mancante, sostenuto da archetti di scarico) sono successive al primo impianto della struttura, la cui modificazione risulta anche dall'arretramento della cortina nella parte verso la Porta di San Benedetto, più a sud, rinnovata tra il 1514 e il 1521.
Nella muratura di raccordo, tra il corpo avanzato parallelo e la cortina, sono visibili due cannoniere, all’interno delle quali venivano posizionate artiglierie pesanti con la funzione di proteggere e difendere il vallo verso il saliente di Porta Catena, più a sud.
Il recupero e il restauro del Torrione compiuti tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso (nell'ambito del Progetto Mura) hanno reso accessibile e fruibile la struttura come spazio destinato (specie nei mesi estivi) a eventi musicali e artistico-performativi, favoriti dalla particolare acustica dell'ambiente casamattato. Nel sito è stato realizzato un sistema di percorsi inclinati a scendere che ristabiliscono un collegamento tra quel che resta dell'antico Barco (area boscosa fino al Po utilizzata dagli Estensi come riservata di caccia) e le Mura, mentre ai fini di una maggior tutela del manufatto si è provveduto ad installare una cancellata posizionata su lastre di trachite per delimitare l'esterno dall'interno del Torrione.
Bibliografia
- Ugo Malagù, Le mura di Ferrara, Ferrariae Decus-Ente Provinciale per il Turismo, Ferrara 1960
- Amelio Fara, La città da guerra nell'Europa moderna, Giulio Einaudi, Torino 1993
- Maurizio Bernardi, Michele Pastore, Il restauro delle Mura: gli interventi, in Maria Rosaria Di Fabio (a cura di), Le mura di Ferrara. Storia di un restauro, Minerva, Bologna 2003 , pp. 117-118
- Francesco Scafuri, Le mura di Ferrara. Un itinerario attorno alla città, tra storia ed architettura militare, in Maria Rosaria Di Fabio (a cura di), Le mura di Ferrara. Storia di un restauro, Minerva, Bologna 2003 , pp. 31-80
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Ente Responsabile
- Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara