Corso della Giovecca al tempo di de Chirico
Una tra le strade più tipiche della Ferrara rinascimentale, venne tracciata al tempo dell'Addizione Erculea sopra l'interrata Fossa della Zuecca.
Testimonianze
“Penso a te [Antonia] quando mi trovo fuori nelle ore pomeridiane; penso a te che passi per via Giovecca, e poi varchi il fronte del castello; ma forse ora segui un altro itinerario”.
Lettera di de Chirico ad Antonia Bolognesi, 18 agosto 1919, in Eugenio Bolognesi, Alcesti. Una storia d’amore ferrarese, Maretti Editore, Roma 2014, pp. 152-153.
“Ad aumentare la potenza metafisica di Ferrara concorrono alcune fatali disposizioni topografiche: così quella meravigliosa via Giovecca che a levante termina nel montagnone, ove una costruzione semicircolare, simile alla poppa di una nave, strapiomba sul pelago della campagna romagnola e conferisce a quel punto della città un che di marittimo e di portuale, mentre a ponente, per le rette del viale Cavour e del viale Cesare Battisti, il senso metafisico della via Giovecca va a morire nella nostalgia della stazione ferroviaria, tra il groviglio dei binari e il frastuono dei convogli”.
Giorgio de Chirico, Previati, in “Il Convegno: rivista di letteratura e di tutte le arti”, anno I, n. 7, agosto 1920.
Bibliografia
Sitografia
Fototeca
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Ente Responsabile
- Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
- Fondazione Ferrara Arte
Autore
- Giuseppe di Natale