DE SANCTIS
E LA SUA BANDA
Durante la Repubblica di Salò imperversarono nella città e provincia
diverse formazioni che avevano o si erano attribuite il servizio di polizia, con
l'unico obiettivo di combattere l'antifascismo, e precisamente la squadra
politica della questura comandata dal dott. Carlo De Sanctis, la polizia
federale, una squadra detta dei " Tupin , dal soprannome del suo fondatore
capo " capitano ,, Carlo Tortonesi di professione motorista agricolo, le
brigate nere con drstaccamenti in località diverse del territorio ed inoltre
piccoli reparti a disposizione dei gerarchi di secondo e terzo ordine.
Queste formazioni di polizia gareggiavano fra loro per stupida brutalità.
Si trattava di avventurieri, di gente raccogliticcia ignara di ogni cognizione
giuridica, che difendeva i propri interessi o quelli di altri che li pagavano
bene.
Il dott. Carlo De Sanctis, giovane di nome illustre reso tale da un
congiunto famoso nella storia della letteratura italiana. di limitata esperien–
za, di modesta intelligenza, nella speranza fattagli balenare di essere
promosso senz'altro questore per benemerito in servizio, non indietreggiò di
fronte al delitto, coadiuvato dai suoi scheran i che indennità e privi legi
avevano tramutato in spregevoli belve mai sazie di violenza, con la scusa di
difendere il regime, ma in realtà per difendere i proventi della loro attività
delittuosa.
Centinaia le vittime di quest'organizzazione poliziesca, migliaia i perse–
guitati, arrestati e trasferiti nei campi di lavoro o di sterminio in Germania.
Condannato a morte dalla Corte d'Assise Straordinaria di Ferrara il 4
ottobre 1945 quale " colpevole di collaborazionismo, con 23 omicidi,
riduzione in schiavitù , abuso di autorità contro arrestati e lesioni gravi
continuate , Carlo De Sanctis fu , in seguito a ricorso in appello, scarcerato
nel 1951 .
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